La droga dell'anice stellato è costituita dal baccello, con i semi, del frutto dell'Illicium verum. Arbusto sempreverde originario della Cina sud-occidentale, il cui baccello ha una caratteristica forma a stella a 8-12 punte, all'interno di ogni punta è presente il seme, ed entrambi sono molto apprezzati in culinaria per il loro particolare aroma.

bianchi-giallastri formati da 15-20 petali disposti a spirale. Il fiore presenta anche molti stami e 8-12 carpelli disposti come i raggi di una stella. Il frutto è un follicolo legnoso formato da 8-12 lobi disposti a stella attaccati ad un peduncolo conosciuto come columella. All'interno di ogni lobo è presente un seme.
Anice stellato in Fitoterapia
I principi attivi dell'anice stellato sono cumarine, furocumarine, triterpeni, polifenoli e flavonoidi; l'olio essenziale presente è ricco in anetolo.
All'anice stellato vengono attribuite proprietà stomachiche ed eupeptiche; per questo motivo, non è raro che la pianta venga utilizzata come rimedio per contrastare la perdita di appetito.
I principi attivi presenti conferiscono alla pianta anche proprietà espettorante ed antispasmodiche nei confronti del tratto gastroenterico, dovute principalmente all'olio essenziale ed ai fenoli contenuti all'interno dell'anice stellato, che sono in grado di esercitare un'azione di tipo broncosecretolitica e di indurre il rilassamento della muscolatura liscia gastrointestinale.
L'attività secretolitica svolta dai principi attivi presenti nell'olio essenziale risulta particolarmente utile in caso di affezioni infiammatorie delle vie respiratorie, per il trattamento di moltissime problematiche legate non solo al primo tratto, ma a tutte le vie respiratorie, e lo rendono particolarmente apprezzato per tossi e bronchiti.
Nella medicina popolare, l'anice stellato viene apprezzato molto come tisana principalmente per le vie respiratorie, ma sono molti gli usi, successivamente confermati dalla ricerca scientifica, che gli garantisce proprietà galattogoghe, per favorire l'aumento della produzione di latte materno dopo il parto. Utile anche per disturbi digestivi che provocano flatulenza e diarrea.
Citiamo anche un uso tradizionale nella medicina indiana come trattamento per l'artrite reumatoide e paralisi facciale, ma la cui efficacia ancora deve essere confermato dalla ricerca scientifica.
Le applicazioni sopra riportate non presentano in alcun caso natura prescrittiva o terapeutica.
Consultare sempre preventivamente il proprio medico in caso di malessere o malattia